sabato 24 dicembre 2016

Repressione a Bagnoli - la solidarietà di red block


napoli

Sono arrivati a un nostro compagno ed ad alcuni lavoratori e disoccupati gli avvisi di doversi presentare nel giorno 31 marzo 2017 presso il tribunale di Napoli per i fatti del corteo del 10 settembre 2013 per ben 9 capi di imputazione, sia penali che amministrativi.
Andiamo per ordine: quel giorno, il 10 settembre, un corteo di 600 persone tra vertenze lavorative e dei disoccupati, oltre che di delegazioni studentesche e di collettivi politici, ha attraversato le strade della città pretendendo un incontro con l'allora presidente della Regione Campania Caldoro che sbloccasse una situazione pericolosa di stallo che avevano subito diversi tavoli di vertenza. Lì vengono individuati come "capi, promotori e organizzatori" 6 persone e vengono accusati di aver "disobbedito" alle restrizioni della Questura per fare dei blocchi stradali. Il tutto per estorcere, appunto, l'incontro. E adesso, dopo anni di indagini, è arrivato Babbo Natale. 
Le parole usate dalla Questura riflettono la volontà di trasformare in problemi di ordine politico e sociale tutte le vertenze aperte in Regione Campania e dalla magistratura in problemi di ordine pubblico: Chi si pone sul piano della lotta, E NON DI CLIENTELE, diventata un pericoloso criminale. In piú vengono definiti "capi e promotori", con la speranza di essere stigmatizzati ed allontanati dalle comunità in cui vivono, in quanto soggetti pericolosi. 
Quel giorno ERAVAMO TUTTI IN PIAZZA a sostenere le lotte dei lavoratori e dei disoccupati, come sempre mai guidati da nessuno se non dalla necessità di ottenere, ad ogni costo, che quei tavoli si sbloccassero. L'unica associazione a delinquere qui è lo Stato che attraverso i suoi comitati di affari (come la Regione), gestisce sistemi di clientele che se da un lato non garantiscono altro che fumo negli occhi e un lavoro sfruttato ed umiliante, dall'altro incitano e sostentano sacche di criminalità antioperaie e antiproletarie. 
Pertanto condanniamo le azioni della magistratura e ribadiamo la nostra incondizionata vicinanza a tutti/e gli imputati. 
IN OGNI CASO NESSUN RIMORSO! 
Laboratorio Politico ISKRA

venerdì 16 dicembre 2016

Brasile in lotta contro il governo e contro gli opportunisti

Brasile – Gli opportunisti stanno sabotando la prossima manifestazione a Brasilia
Nota inviata dal Movimento classista dei lavoratori del settore istruzione - MOCLATE (Goiás).







Il decrepito stato brasiliano è all’offensiva contro i sacri diritti del popolo. Il governatore di turno, Michel Temer, sta muovendo cielo e terra per far passare le sue misure del pacchetto contro la classe operaia brasiliana e in favore dei proprietari terrieri, la grande borghesia e l'imperialismo. Diverse misure sono già state adottate, come ad esempio la PEC 55, che vuole congelare il bilancio dell'Unione, la Riforma delle pensioni, del lavoro, tra le altre misure contro il popolo [congelando la spesa pubblica per i prossimi 20 anni, ndr].

La resistenza del popolo contro il vecchio stato e il suo capo di turno cresce. Lo scorso 29 novembre si è tenuta una marcia nazionale contro il PEC 55 a Brasilia. La manifestazione ha avuto luogo lo stesso giorno del primo voto al Senato e ha visto la partecipazione di circa 50 mila persone.
Come era prevedibile, la polizia ha brutalmente e in modo casuale represso i manifestanti, sparando proiettili di gomma, bombe lacrimogene e gas al pepe sui presenti. Come reazione, e ciò riflette il sentimento di insoddisfazione della popolazione brasiliana, i manifestanti sono letteralmente passati sopra le direzioni del vecchio sindacalismo venduto e della UNE/UBES [sindacati di studenti riformisti, ndr] e si sono scontrati con la polizia, attaccando i ministeri e rallentando l'avanzata delle forze dell'ordine. I militanti di base non hanno rispettato le loro direzioni e si sono uniti alla resistenza. Ciò ha causato grande paura tra gli opportunisti perché è stata una delle poche volte che hanno perso il controllo di una mobilitazione da loro stessi organizzata e per la quale avevano affittato furgoni con trombe e microfoni dai quali parlare. Quando hanno iniziato a lamentarsi, a richiamarsi al pacifismo, a difendere la repressione selettiva della polizia contro i "black bloc", la massa arrabbiata ha cominciato a fischiarli, scandendo slogan per tacciarli di essere venduti e, infine, quando la CUT [sindacato riformista, ndr] e la UNE hanno provato ad abbandonare la protesta portandosi via i furgoni, la massa glieli ha tolti e da lì ha cominciato a fare appello alla resistenza e allo scontro con l'azione della polizia fascista.

Il giorno dopo la manifestazione, il fascista Temer ha elogiato la repressione della polizia, dicendo che i manifestanti erano vandali e rigettato la manifestazione. D'altro lato, come un abile negoziatore, ha cercato di negoziare con i dirigenti sindacali e la UNE dietro le quinte, al fine di indebolire la manifestazione del prossimo 13 dicembre. Così, la UNE cominciò a parlare in difesa di cortei a livello dei singoli stata e di annullare le carovane per Brasilia. Allo stesso hanno fatto la CUT e FASUBRA [sindacato riformista del mondo della scuola, ndr] di Conlutas-PSTU [partito riformista, ndr].
L'obiettivo dei venduti è quello di far diminuire la quantità di persone per il 13 giugno prossimo. Dobbiamo denunciare di più questa manovra. È nostro dovere ostacolare gli opportunisti e cercare di portare il massimo di persone a Brasilia. Oggi più che mai è necessario resistere contro il PEC e tutte le misure adottate dal capo di turno dell'imperialismo. Solo la lotta può cambiare la vita dei lavoratori e fermerà la PEC 55.
Pubblicato originariamente su www.andblog.com.br A Nova Democracia

domenica 11 dicembre 2016

Brasile: La ribellione popolare trasforma il centro di Rio de Janeiro in una piazza di guerra

Piazza di Guerra. Così si definisce la situazione che si è creata nel centro di Rio de Janeiro per tutto il pomeriggio di martedì 6 dicembre. Dipendenti pubblici si sono riuniti in migliaia e hanno affrontato le  truppe antisommossa della Polizia Militare e della Forza Nazionale per almeno sei ore consecutive senza interruzioni. In quel giorno, l'Assemblea legislativa (Alerj) ha iniziato la votazione del pacchetto di misure antipopolari dell’amministrazione di Luiz Fernando Pezao/PMDB.


Durante tutto questo tempo, la repressione ha lanciato una vera pioggia di gas lacrimogeni e bombe ad effetto stordente, ma ha ricevuto la risposta dalla furia popolare, che ha lanciato pietre, bottiglie, oggetti vari e molti fuochi d'artificio contro gli agenti di polizia. Alcuni soldati della polizia militare, con un gesto assurdo, hanno fatto irruzione nella Chiesa di St. Joseph, e dalla finestra dell’edificio, hanno sparato contro i manifestanti. Molte persone sono state colpite da proiettili di gomma sparati dagli scagnozzi della repressione.
Dopo gli scontri davanti all’Alerj, le truppe d'assalto della polizia militare si sono mosse in avanti e lo scontro si è esteso alle vie adiacenti fino alla Avenida Rio Branco. I venditori ambulanti e molti lavoratori che passavano dalla zona si sono uniti alla protesta e alzato barricate di fuoco, soprattutto nel Buraco do Lume (lago al centro di Rio, ndr). Bombe di gas lacrimogeni sono stati sparati a caso colpendo persone che non partecipavano alla manifestazione. La polizia ha usato mezzi blindati per disperdere la folla, ma invano, perché ad ogni mossa della polizia la rivolta popolare aumentava.


In realtà, come avevano promesso, i lavoratori di Rio non lasceranno passare facilmente le proposte dei tagli ai salari e ai diritti e radicalizzeranno le loro proteste contro gli eccessi del "governo" statale. Questa è la "democrazia" brasiliana. Il popolo si vede tagliare i propri diritti in modo vile e quando protesta viene represso dalla polizia. I deputati che erano all'interno dell’Alerj, banditi nemici del popolo, hanno approvato, mercoledì, una mozione di ringraziamento alla polizia militare.

dalla redazione di A Nova Demmocracia


LA LOTTA CONTRO LA SCUOLA DEL CAPITALE E' GIUSTA E LEGITTIMA!

Scuola: lanci contro Ps etnea, 14 denunce


(ANSA) - CATANIA, 9 DIC - Cinque aderenti al collettivo antagonista 'Aleph" sono stati denunciati dalla Digos della polizia di Stato di Catania per danneggiamento aggravato. Dalle indagini, coordinate dalla Procura distrettuale, è emerso che al termine della manifestazione studentesca dello scorso 7 ottobre, avrebbero "coordinato" e "diretto" le azioni di un gruppetto di ragazzi minorenni - nove dei quali, incensurati, sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria per lo stesso reato - responsabili del lancio di diversi palloncini contenenti vernice indelebile, uova e fumogeni contro tre mezzi del Reparto Mobile di Catania, che hanno riportato danni per oltre 15 mila euro. Il reale obiettivo degli antagonisti sarebbe stata l'adiacente sede di Confindustria, sulla cui vetrata di ingresso, la sera antecedente la manifestazione, era stata vergata la scritta con vernice spray "Sulla scuola non si specula".

lunedì 5 dicembre 2016

Il NO stravince - Renzi si dimette


E' una buona cosa che l'attacco frontale e plebiscitario alla Costituzione esistente e per dare forza a Renzi e al suo governo reazionario, antioperaio e antipopolare sia stato temporaneamente respinto con il NO di massa al referendum e abbia costretto Renzi a dimettersi e a sua battuta d'arresto personale.

La grande partecipazione di massa al referendum ha fatto seguito alle proteste che hanno accompagnato, ovunque è andato, la sfrenata campagna di Renzi, fatta anche per distogliere dalla sua politica di attacco generale al lavoro, al salario, alle pensioni, alla sanità, alla scuola.
Le masse popolari non si sono fatte ingannare, hanno usato il No per rispondere e colpire il governo, la sua politica, la sua arroganza, e oggi salutano come una vittoria il risultato del referendum e le dimissioni di Renzi.

Ma ora nessuno nella borghesia, nelle istituzioni, nel parlamento vuole un governo realmente differente nei fini a quello di Renzi, e quindi è nell'arco delle forze esistenti che la borghesia cercherà una soluzione alla crisi per portare avanti la politica di Renzi con altri mezzi. Sul piano istituzionale e elettorale la caduta di Renzi può portare a un nuovo governo dei padroni dove le forze di destra hanno e avranno un ruolo decisivo.

Gli operai e le masse popolari che hanno votato NO per un governo diverso, possono conquistarlo solo con la lotta generale di classe e di massa, fuori dai limiti del normale conflitto sindacale e politico elettorale.
Noi comunisti è su questo che ci impegniamo a lavorare, nel fuoco della lotta di classe in stretto legame con le masse.

proletari comunisti/ PCm Italia
5 dicembre 2016

sabato 3 dicembre 2016

Taranto una Lavoratrice spiega le ragioni del NO OPERAIO al referendum del 4 Dicembre 2016

Vogliamo una Costituzione che garantisca realmente i diritti ai lavoratori e alle masse popolari, e garantisca ad essi innanzitutto il potere di decidere. Questa non si conquista con un referendum ma con una Nuova Resistenza.


sabato 26 novembre 2016

USA il gruppo maoista Red Guards fronteggia in tenuta armata una manifestazione del movimento bianco fasciorazzista sostenitore di Trump

in via di traduzione

EEUU:  Guardias Rojos de Austin plantan cara armados al fascismo y al racismo



Un grupo comunista llamado Red Guard Austin ha causado revuelo en el estado norteamericano de Texas tras posicionarse frente a una manifestación del movimiento racista "White Lives Matter", portando banderas comunistas y fusiles, con el rostro tapado y mostrando cartel con el lema "Make Racist Afraid Again" ("Haz que los racistas se asusten de nuevo"), parafraseando el lema de la campaña de Donald Trump, "Make America Great Again" (Haz América Grande de Nuevo).
Se trata de un colectivo decidido a hacer frente a las oleadas de racismo que han sobrevenido en Estados unidos tras la victoria de Donald Trump en las últimas elecciones, convencidos de que es necesario señalar y combatir el fascismo.
El enfrentamiento en las calles, que aún no ha alcanzado episodios violentos, se ha trasladado también a las redes sociales, con comentarios airados y amenazas. 
De momento no constan incidentes graves pero su mera presencia armada en las calles de Texas supone un grado más en la escalada de tensión social que Estados Unidos vive desde la victoria electoral de Trump. 
EE.UU. : Reflexión de los Guardias Rojos sobre la Reciente Protesta de “White Lives Matter”
Como los fascistas organizados han estado tratando de crear una presencia y ganar tracción aquí en Austin, los comunistas y gente con mentalidad revolucionaria hemos estado aumentando nuestros esfuerzos antifascistas. Aparte de hacer un llamamiento a una intensificada organización antifascista entre las organizaciones que ya existen, también hemos logrado formar una coalición de antifascistas, que tanto necesitamos en este momento y lugar. Esta coalición ha servido de nexo para los antifascistas de todas las tradiciones ideológicas (la abrumadora mayoría de ellos siendo los comunistas revolucionarios) para unirse en un esfuerzo por evitar que el fascismo obtenga cualquier apoyo y obstaculice la capacidad de los fascistas de organizarse. La coalición se formó como una respuesta directa a una protesta planeada por “White Lives Matter”, un frente neonazi que anunció sus planes para protestar en la capital del estado de Texas el 19 de noviembre de 2016. Antifascistas golpearon inmediatamente el pavimento, reuniendo a las masas de Austin para unirse en una contra-protesta contra esta exhibición pública de la supremacía blanca. Este amplio trabajo de base resultó ser fructífero, ya que aquellos que pretendían ahogar a los fascistas superaban en número a los centenares y efectivamente sofocaron su capacidad de ser visto u oído de los fascistas, rodeándolos de todos lados y ahogando sus lamentables intentos de cantos.
Esta contra-protesta fue legítimamente más militante y enojada que las que hemos visto en las últimas semanas desde la victoria electoral de Trump. Dado que esta contra-protesta fue organizada por revolucionarios y no por liberales que aparentemente se han quedado sin fuerzas después de una semana de protestas, pudimos llegar a las partes de la comunidad que no son tan organizadas y no son tan liberales. Organizaciones como Servir al Pueblo – Austin, Frente Estudiantil Revolucionario, Alianza Revolucionaria de Personas Trans contra el Capitalismo (RATPAC), Comité de Solidaridad Palestina y miembros del Colectivo Socialista de Austin fueron unas de las más activas y militantes de los contra-manifestantes.
Desde el principio, el antifa superaba a los fascistas. Nadie que se acercara desde la calle podría ver u oir  a los supremacistas blancos, que estaban atascados en la acera, rodeados por todos los lados por manifestantes. Esta era una táctica planeada para evitar que los policías mantuvieran a los fascistas a un lado de la calle y los antifascistas al otro. Como el evento se hizo más tenso, la policía comenzó a poner a los polis de antidisturbios arriba y abajo de la calle 11 en preparación para lo que parecía el empiezo de un desorden total. Los manifestantes antifascistas estaban tratando de atraer a los supremacistas blancos a salir de su barrera protectora de policías. Los nazis parecían visiblemente sacudidos en este punto y pronto los cerdos en los caballos fueron traídos a crear un espacio más grande para los nazis. En un momento dado, la policía utilizó a los caballos para empujar a la gente fuera del camino para hacer espacio a las barricadas y en el proceso pisotearon a algunos manifestantes y empujaron a la muchedumbre a una cuerda que bloqueaba el espacio los polis intentaban mover a gente adentro de que.
Los fascistas se fueron antes de lo planeado y requirieron una escolta de policía de antidisturbios para protegerlos de las masas, que en un momento estaban cantando “Fuck a nazi up! ¡Fuck a nazi up! Como los “manifestantes de White Lives Matter” se presentaron uno a uno con su escolta de cerdos, los contra-manifestantes fueron rápidos en su cola y la marcaron para poder pasar la línea de las policías de antidisturbios que trató de crear una barrera entre las masas enojadas y los fascistas asustados. Los antifascistas siguieron varios bloques, rompiendo ocasionalmente la pared de los policías y arrebatando un nazi o dos. Los nazis se encorvaron y se agacharon en el garaje del capitolio, que APD tuvo que rodear e inundar con cerdos y caballos para evitar que los manifestantes hicieran sus cantos, algo que algunos lograron hacer antes de que los fascistas se fueran.
Es nuestro deber como comunistas, y específicamente como maoístas, llevar adelante la lucha contra los fascistas que tantos de nuestros predecesores han perdido la vida derrotando. NO CREEMOS en la libertad de expresión del odio, y siempre vamos a enfrentar y cerrar estos bichos cuando tratan de hacer una aparición. Como maoístas, creemos firmemente que los supremacistas blancos necesitan ser enfrentados y abrumados por una fuerza mayor. Es por eso que organizamos una unidad armada partidista bajo nuestro mando. Los partidarios no son un ejército popular, pero todavía deben ser guiados por el partido (o, en ausencia de un partido, un cuadro disciplinado). Los partidarios están firmemente al lado del pueblo en su lucha contra el fascismo y existen con el propósito de asegurar la supervivencia. Nunca más tendremos otra Masacre de Greensboro, donde el KKK mató a comunistas que gritaban “muerte al Klan!” Y nuestra sangre no será la única sangre derramada si tratan de apuñalarnos como TWP hizo a antifa en California. ¡Vamos a luchar cada vez!
(Para un análisis más profundo y teórico del movimiento fascista en ascenso en Austin, los Estados Unidos y globalmente, por favor lea y comparta nuestro documento reciente “It will not fall unless you hit it: An analysis of the growing fascist trends in the United States”)
Tomado de Redspark 

mercoledì 16 novembre 2016

Massima solidarietà antifascista con i ragazzi e ragazze 'scomodi/e'

ANTIFASCISTI IN PRIGIONE, FASCISTI IMPUNITI. AGGRESSIONE A ROMA
Nella notte tra sabato e domenica ancora un agguato fascista a Roma, questa volta a farne le spese sono stati due studenti del liceo Righi che uscivano dalla festa del giornale Scomodo al Santa Maria della Pietà.
Come sempre la polizia, che aveva monitorato l'iniziativa degli studenti fin dall'occupazione mattutina dell'auditorium in via degli Albergotti, non ha visto nulla, non ha fatto ipotesi sugli autori dell'aggressione, ha identificato gli studenti antifascisti.
Mentre per un presidio antifascista a Magliana vengono trattenuti in carcere da ormai 10 giorni Felice e Eddy, mentre Alberto è ancora rinchiuso ai domiciliari tutti con l'accusa di devastazione e saccheggio, ai fascisti è consentito di aggredire studenti ancora minorenni in otto contro due con bastoni e bottiglie.
Ma non di semplice “tolleranza” parliamo quando ci riferiamo al rapporto tra fascisti e istituzioni: nel municipio dove si svolgeva lo “Scomoday” ai fascisti vengono elargiti finanziamenti pubblici e viene concesso l'utilizzo di spazi, come succede in buona parte della città.
Esprimiamo solidarietà ai ragazzi aggrediti e alla redazione di Scomodo di cui pubblichiamo il comunicato di seguito.
AGGRESSIONE FASCISTA A SCOMODAY
Sabato abbiamo occupato momentaneamente l’Auditorium Albergotti e nonostante lo sgombero, che ha reso impossibile riqualificare e far vivere il posto, siamo riusciti a organizzare l’evento all’Ex Manicomio. Abbiamo creato, grazie alla partecipazione di centinaia di giovani e grazie a tutte le band che hanno riempito la serata di musica, un momento di aggregazione e interazione importante e bellissimo.
Agli antipodi di tutto quello che portiamo avanti da mesi, del nostro modello di socialità e cultura, c’è chi ha deciso di rispondere alla nostra iniziativa con un gesto vile, ignorante e gratuito.
Una decina di fascisti ha infatti aggredito, a serata conclusa, due ragazzi all'esterno della festa. Questi sono stati dimessi dall'ospedale ma uno di loro ha riportato diverse lesioni. Gli aggressori si sono presentati a volto coperto, armati di bastoni e bottiglie, chiedendo ai due ragazzi se fossero antifascisti reagendo violentemente alla loro risposta affermativa. Nel frattempo veniva colpito anche un terzo ragazzo, completamente estraneo a questa dinamica, al quale sono stati messi punti di sutura alla testa.
Aggressioni come quella di ieri notte sono emblematiche del modello di società che vogliamo contrastare con il nostro progetto e non possono rimanere nascoste.
Nulla di tutto quello che facciamo verrà mai bloccato da violenza ignoranza e odio, continueremo ad opporci e rispondere con cultura ed informazione.
Il loro gesto rimarca l'abisso che c'è fra le nostre posizioni, i nostri metodi e i loro.
Per tutto ciò siamo solidali e vicini ai ragazzi aggrediti, e specifichiamo che è chi agisce a volto coperto, con violenza ed insulti, ad avere paura di noi e delle nostre penne, e che non saremo mai noi ad avere paura dei loro bastoni.

I ragazzi e le ragazze di Scomodo

sabato 5 novembre 2016

venerdì 4 novembre 2016

La battaglia degli studenti di Bologna è e deve essere la battaglia di tutto il movimento studentesco a livello nazionale

la repressione non ferma ma alimenta la ribellione!

Da Infoaut

Nuova giornata di lotta in zona universitaria a Bologna, contro la mensa più cara d'Italia e la vergognosa gestione militare della Questura della vertenza studentesca che da più di due anni va avanti in città.
Anche oggi, nella totale assenza di presa di parola politica da parte dell'Università, ad andare in scena è stata una nuova violentissima giornata di cariche contro gli studenti e le studentesse, con annesso inseguimento per le strade limitrofe a piazza Puntoni fino in via Irnerio.
Cariche e inseguimenti che non hanno impedito che la partecipazione fosse alta, come e più delle giornate di lotta della settimana scorsa, con gli studenti che continuano a chiedere una contrattazione vera di fronte al silenzio di Univeristà, Ergo e Elior, la società che gestisce la mensa, facendo quotidianamente milioni di euro di profitto sulla testa degli iscritti all'Alma Mater.


Sette i fermi effettuati, con cinque compagni successivamente tradotti in arresto e due invece liberati; il resto dei manifestanti, diverse centinaia di persone che in tutto hanno subito tre violente cariche, effettuate anche nei confronti di chi rimaneva a terra, si è poi ricompattato e ha raggiunto unito piazza Scaravilli, in prossimità della sede del Rettorato.

Immediatamente tanti e tante si sono iniziati a radunare per chiedere ad alta voce la liberazione dei compagni ancora nelle grinfie della Questura, segnalando le responsabilità politiche dell'ateneo; dopo una veloce assemblea si è consumato un pranzo offerto dalla rete Eat The Rich, anche in questo caso solidale con la lotta in corso.


Il dato politico da sottolineare è ancora una volta l'incredibile prova di forza della celere, la quale è ormai l'unico attore politico rimasto in città e che si abbatte, nel silenzio complice delle istituzioni, su legittime lotte studentesche sul terreno del welfare! mensa5

Tace completamente un'amministrazione universitaria che sembra vivere su un altro pianeta, per non parlare delle istituzioni politiche cittadine che ormai hanno delegato alla Questura l'unica e ultima voce in qualsiasi caso emergano tensioni sociali. Rimane in città ad occuparsi delle questioni dell'impoverimento e dei diritti solamente chi si oppone alla situazione attuale come gli studenti e le studentesse scese in piazza oggi con grande determinazione!


domenica 30 ottobre 2016

La Grande Rivoluzione Culturale in marcia - presentazione a Milano del libro a cura di 'proletari comunisti'

Nel Punto libreria Metropolis, presso il CS Transiti, addobbato come una sede maoista anni 70, con foto e posters riproposti e alcuni inediti e ritrovati, con libri maoisti spesso introvabili, ma forti e chiari nella loro pregnante attualità, si è tenuta la prima presentazione a Milano dell'Antologia di documenti della Rivoluzione Culturale - a 50 anni dal suo anno di esplosione, il 1966.

Una presentazione con niente di meramente 'celebrativo e autocelebrativo', ma volta a riproporre ai militanti e compagni e compagne intervenuti - di diversa età e di diversa matrice, quasi tutti lavoratori e lavoratrici - la necessità urgente di riproporre i temi della terza grande rivoluzione del nostro secolo, dopo la Comune di Parigi e la Rivoluzione d'ottobre.
Temi esposti peraltro nella prefazione al libro già pubblicata in questo blog.
La GRCP, combatte la restaurazione capitalistica in Cina per lunghi 10 anni - anni che valgono secoli - con la forza delle masse giovanili - le Guardie Rosse - al grido 'E' giusto ribellarsi', delle masse operaie - la Comune di Shangai - all'insegna de 'La classe operaia deve dirigere tutto', delle masse contadine della sterminata Cina che vogliono andare oltre le conquiste della nuova Cina rivoluzionaria e socialista, delle donne, guidate da Chiang Ching in una 'rivoluzione nella rivoluzione' dell'altra metà del cielo. La Grcp costruisce così sul campo, nel fuoco della lotta di classe, con le masse protagoniste, l'esperienza storica che fa del 'maoismo' la terza tappa del pensiero e dell'azione rivoluzionaria del proletariato nella sua marcia per il socialismo e il comunismo.
Su questa base la GCRP lancia il suo messaggio e sfida all'imperialismo e al socialimperialismo affermatosi intanto in URSS, al revisionismo vecchio e nuovo, a ogni forma di deviazione opportunistica e 'estremista piccolo borghese', nel mondo.
Il Vento dell'est scavalca mari e montagne e si incontra con la guerra del Vietnam, l'opposizione alla guerra del Vietnam nel ventre della bestia imperialista, i movimenti di liberazione armata di Asia, Africa, America Latina e, nel cuore dei paesi imperialisti europei, il maggio francese, il biennio rosso 68-69 in Italia, l'esplosione rivoluzionaria studentesca e antimperialista negli altri paesi d' Europa.
Questa è la Grande Rivoluzione Culturale proletaria, che ricordiamo, celebriamo e riproponiamo, non come recupero 'vintage', ma come attuale programma e necessità se si vuole in ogni parte del mondo sviluppare la nuova fase dell'assalto al cielo, la nuova ondata della rivoluzione proletaria mondiale.
La rivoluzione culturale, contagia giovani, operai e intellettuali, e ispira la nuova cultura in ogni campo, proponendo il principio guida di 'servire il popolo' - mettersi al servizio delle lotte rivoluzionarie del proletariato e delle masse popolari - come ideologia, teoria, programma e prassi, che cambia la vita e trasforma le persone in strumento e bersaglio della rivoluzione.
E' questo che ne faceva, e ne fa, la risposta a sinistra alla crisi del socialismo e alla sua degenerazione in URSS e  a quella dei pariti comunisti dell'allora movimento comunista internazionale.
E' questo che crea una generazione che si mette all'opera per costruire sulla base del marxismo-leninismo-maoismo partiti comunisti di tipo nuovo capaci di percorrere la via della guerra popolare adeguata alla realtà di ogni paese, nuove società socialiste illuminate dalle esperienze straordinarie degli anni della grande rivoluzione culturale.


Questo e altro è stato detto nella presentazione del libro alla libreria Metropolis, ascoltato con interesse, partecipazione e forte condivisione dal pubblico presente - il testo di essa è a disposizione in video.
Sono seguite domande che ponevano il che fare oggi, nella società di internet, e nelle gravi difficoltà poste dallo stato attuale di conoscenza, coscienza, dei lavoratori e movimenti di lotta.
Il che fare dipende da tutti noi - è stato detto dai presentatori del libro - e a questo serve il programma triennale dedicato alla rivoluzione culturale che proletari comunisti ha avviato e si prepara a sviluppare in forme e contenuti che si imporranno nella realtà italiana nelle librerie e centri militanti con questo libro e gli altri in preparazione, ma soprattutto con l'azione tra le masse operaie, giovanili e femminili.
Cosa che sta avvenendo su scala mondiale e una compagna del MFPR ha informato ed esposto la grande celebrazione internazionale tenutasi in Brasile nel mese di ottobre, a cui l'mfpr e la redazione di proletari comunisti hanno partecipato, intervenendo in ogni momento di essa - anche questa celebrazione e i suoi interventi saranno pubblicati nel blog di pc e in altre pubblicazioni, nei prossimi mesi.

lunedì 24 ottobre 2016

Celebrazione del 50° anniversario della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria - comunicato ufficiale in spagnolo e portoghese

BRASIL: CELEBRACIÓN DEL 50 ANIVERSARIO DE LA GRAN REVOLUCIÓN CULTURAL PROLETARIA


No último dia 14 de outubro, um importante Ato Político-Cultural em Celebração aos 50 Anos da Grande Revolução Cultural Proletária na China foi realizado no Teatro Mário Lago, no Colégio Pedro II, em São Cristóvão, Zona Norte do Rio de Janeiro.
A atividade — organizada pelo Núcleo de Estudos do Marxismo-leninismo-maoísmo (Brasil), Centro de Pesquisa Popular Juan Segundo Leiva (Chile), Centro Cultural por um Novo Peru Dentro de um Mundo Novo (Alemanha), Revista Posição de Classe (Alemanha) e Movimento Feminista Proletário Revolucionário (Itália); e com o apoio do Grupo de Pesquisa sobre o Subdesenvolvimento e o Atraso Social (GISAS) — contou com a participação de cerca de 400 pessoas, entre militantes de organizações populares de todo o país, centenas de camponeses e representantes de organizações democráticas e revolucionárias de mais de 10 países.
A abertura do evento foi marcada pelas saudações de todas as organizações nacionais e internacionais presentes, que saudaram de forma enérgica a realização do Ato e deixaram suas saudações pela passagem dos anos 50 Anos da Grande Revolução Cultural Proletária, além de reafirmarem sua disposição e determinação de fazer avançar a luta revolucionária e anti-imperialista em seus respectivos países.
Em seguida ao intervalo, ocorreram inúmeras apresentações culturais, também nacionais e internacionais, como apresentações teatrais, musicais, dança etc.
O jornal A Nova Democracia esteve cobrindo o evento e nossas próximas edições trarão mais informações, matérias, artigos e imagens desse relevante acontecimento político organizado no Rio de Janeiro.


espanol


El pasado 14 de octubre, tuvo lugar un importante acto político-cultural en celebración del 50 Aniversario de la Gran Revolución Cultural Proletaria en China, que se llevó a cabo en el Teatro Mario Lag  del Colegio Pedro II en St. Kitts, Zona Norte de Río de Janeiro.

La actividad - organizada por el Centro de Estudios de Marxismo-Leninismo-Maoísmo (Brasil), Centro de Investigación Popular Juan Según Leiva (Chile), Centro Cultural por un Nuevo Perú en un  Mundo Nuevo (Alemania), Revista Posición de Clase (Alemania ) y el Movimiento Feminista Revolucionario Proletario (Italia); y con el apoyo del Grupo de Investigación Sobre el Subdesarrollo y el Atraso Social  (GISAS) de Espania - con la participación de alrededor de 400 personas, incluyendo activistas de organizaciones de base de todo el país, cientos de camppesinos y representantes de organizaciones democráticas y revolucionarias de más de 10 países.
El acto de apertura estuvo marcado por los saludos de todas las organizaciones nacionales e internacionales presentes, que hablaron vigorosamente en la apertura del acto y que dieron sus saludos por el aniversario de los 50 años de la Gran Revolución Cultural Proletaria, y reafirman su voluntad y determinación de servir al avance de la lucha revolucionaria y antiimperialista en sus respectivos países.
Tras la pausa, hubo numerosas presentaciones culturales, también nacional e internacional, como teatro, actuaciones musicales, danzas, etc.

El periódico Nueva Democracia de Brasil estuvo cubriendo el evento y nuestras próximas ediciones traerá más información, materiales, artículos, y las imágenes de este importante evento político organizado en Río de Janeiro.

Traducido de lo publicado por Dazibao Rojo en 12:08 p. m.

sabato 22 ottobre 2016

Manifestazione contro Renzi a Palermo durante la sua visita al teatro Massimo per inaugurare l'anno accademico dell'università. Ma il governo Renzi risponde a suon di manganelli contro gli studenti

Oggi a Palermo alle ore 10 del mattino c'è stata la manifestazione organizzata dagli studenti medi e universitari, contro la visita di Renzi, che nel frattempo si trovava al teatro massimo per inaugurare l'anno accademico dell'università. Gli studenti invece sono scesi in migliaia in piazza per protestare contro quel modello di scuola e università del governo Renzi al servizio dei padroni. Abbiamo partecipato anche noi con un banchetto di libri classici e nostri opuscoli al concentramento, per poi proseguire in corteo in sostegno degli studenti. Alcuni studenti si sono avvicinati al banchetto mostrando interesse per gli scritti.




Il corteo a proseguito poi per via Maqueda in direzione teatro massimo, dove nel frattempo gli studenti facevano slogan contro Renzi. Lo striscione alla testa del corteo diceva: Cacciamo Renzi!


La polizia ovviamente a circondato il teatro Massimo come zona rossa non accessibile a nessuno. Quando il corteo si è avvicinato al primo cordone di polizia, gli studenti sono stati caricati senza esitazione, per allontanarli dalla zona rossa. Gli studenti poi hanno reagito con lanci di petardi contro le forze dell'ordine. In seguito gli studenti si sono ricompattati con lo striscione ed hanno subito un'altra carica da parte della polizia. Gli studenti poi hanno fatto lo slogan: Chiediamo diritti, ci danno polizia, è questa la loro democrazia.
Ecco che ancora una volta l'unica risposta che sa dare il governo Renzi agli studenti è la repressione, per imporre il modello di scuola al servizio del capitale.

Per un movimento rivoluzionario studentesco!

(foto e video)







mercoledì 19 ottobre 2016

Mao - SUL BISOGNO DI UNA GRANDE RIVOLUZIONE CULTURALE (17 marzo 1966)

Resoconto del discorso pronunciato in una riunione allargata della Commissione permanente dell’Ufficio politico.

La nostra politica di prendere in carico, dopo la Liberazione, gli intellettuali esistenti ha avuto dei vantaggi ma anche degli svantaggi. Oggi il potere reale nel campo della scienza e dell’educazione si trova nelle mani di intellettuali borghesi. Più la rivoluzione socialista va in profondità, più loro oppongono resistenza e rivelano il loro volto antisocialista e ostile al partito. Wu Han e Chien Po-tsan sono membri del Partito comunista cinese, ma sono anche anticomunisti, praticamente appartengono al Kuomintang. Attualmente, in molti luoghi, la comprensione di questo problema è ancora molto limitata, la critica nel campo della cultura non si è ancora sviluppata. Ovunque bisogna fare attenzione in quali mani si trovano le scuole, i giornali, le riviste e le case editrici; bisogna criticare sinceramente e correttamente le autorità culturali borghesi. Dobbiamo formare le giovani autorità scientifiche nelle nostre file. Non si deve aver paura che le persone giovani possano ferire “l’ordine sovrano”, non dobbiamo soffocare i loro manoscritti. Non è necessario che la Commissione di propaganda presso il Comitato centrale diventi un reparto per il lavoro in campagna. Del gruppo fanno parte anche Wu Han, Liao Mo-sha e Teng Tuo, sono anch’essi nemici del partito e antisocialisti. Nel campo della letteratura, della storia, della filosofia, del diritto e dell’economia bisogna fare una grande Rivoluzione culturale; bisogna fare decisamente della critica: quanto marxismo esiste davvero in questo campo?

sabato 8 ottobre 2016

Ieri manifestazione studenti a Palermo in occasione del primo sciopero studentesco per dire NO alla "buona scuola" di Renzi

Ieri a Palermo c'è stata la prima manifestazione studentesca per far sentire il no degli studenti al governo Renzi, la manifestazione è stata organizzata dagli studenti medi.


Diversi sono gli istituti scesi in piazza, per un totale di circa un migliaio di studenti. Il concentramento è stato a piazza Verdi alle ore 9, dove è stato allestito un banchetto da parte nostra con dei libri e opuscoli (anche se con qualche difficoltà per il forte vento), in attesta che cominciasse il corteo, qualche studente si è avvicinato ai libri chiedendo informazioni e interessandosi.


Partito il corteo gli studenti hanno iniziato a fare slogan contro il governo Renzi mostrando tutto il loro dissenso alla "buona scuola" e alcuni istituti come il Cannizzaro e il Garibaldi hanno anche urlato: Contro la scuola dei padroni, Tutto è subito! 
Noi abbiamo fatto un intervento con volantino che riportava un articolo sulla commemorazione ipocrita del governo Renzi, sulle vittime dei naufragi subiti di migranti che cercano di arrivare nelle nostre coste. Rivolto, dice il governo Renzi, alle nuove generazioni. Quando in realtà è proprio quest'ultimo che finanzia e contribuisce alle guerre imperialiste che provocano questi morti nel mare.


E' stata portata in piazza durante la manifestazione anche la locandina di Red Block contro la "buona scuola" di Renzi. In fine il corteo proseguendo verso Via Dante ha accesso qualche fumogeno, entrando in Via XX settembre per poi fermarsi nella sede provinciale di confindustria, dove c'è stato un lancio di uova e vernice rossa, protestando contro ogni forma di sfruttamento.

Il collettivo Garibaldi ha proseguito verso il proprio istituto per incitare i propri compagni di scuola a manifestare contro un modello di scuola sempre più al servizio dei padroni, urlando con il megafono slogan contro la "buona scuola" e l'alternanza scuola-lavoro.

Durante il corteo abbiamo discusso con gli istituti: Cannizzaro, Einstein e Garibaldi, di unirci come gioventù rivoluzionaria per creare un blocco rosso nei futuri cortei. Argomento trattato sul colore della bandiera che deve stare in piazza, per dire che è il rosso del proletariato che ci rappresenta e per combattere il qualunquismo che gira intorno ad alcuni istituti.






mercoledì 5 ottobre 2016

Attacchinaggio locandina Red Block nelle scuole di Palermo in vista del primo sciopero studentesco di venerdì 7 ottobre


Un attacchinaggio è stato fatto nelle scuole di Palermo in vista del 7 ottobre, contro la "buona scuola" di Renzi e la "cattiva società" capitalista.



PER UN MOVIMENTO STUDENTESCO RIVOLUZIONARIO

RED BLOCK



giovedì 29 settembre 2016

A due anni dell'orrenda strage degli studenti in Messico - Nessuno dimentica e la lotta continua

¡Ayotzi vive!








Este lunes, Ayotzinapa Global colocó siluetas de cartón en representación de los 43 normalistas desaparecidos, en la puerta de la embajada del gobierno mexicano en Francia. "El gobierno mexicano le apuesta al olvido. Estas siluetas le apuestan a la memoria. No olvidamos, tampoco perdonamos", informó el movimiento en un comunicado. A su vez, reprobaron el nombramiento de Tomás Zerón como secretario técnico del Consejo de Seguridad Nacional, hecho que calificaron como "una muestra de la podredumbre reinante de la presidencia de Enrique Peña Nieto" (Elena Monges/Ayotzinapa Global).



Miles de mexicanos salieron el lunes a las calles al cumplirse 2 años de la desaparición de los 43 normalistas en el estado de Guerrero (sur).
Los manifestantes, junto con padres, familiares y abogados de los estudiantes desaparecidos, se concentraron el lunes en el centro de la Ciudad de México (capital) para expresar al Gobierno su protesta por frustrar los estudios sobre el caso de Iguala.
Coreando eslóganes como “¡Vivos los queremos!” y enarbolando pancartas antigubernamentales como “¡Fue el Estado!”, expresaron sus condolencias a los padres de los normalistas.










Encapuchados realizaron pintadas reclamando justicia

Un grupo de jóvenes durante la marcha realizó unos grafitis sobre ventanales y algunos comercios de Reforma para exigir justicia



Video: Ayotzinapa, a dos años del caso que cimbró a México